sabato 19 ottobre 2013

I VIDEO DI BANKSY DALLA GRANDE MELA - di Giada Pellicari

Tutti sanno chi è Banksy, o meglio la Street Art per i più equivale al suo nome. Quel che è certo è che il ciclone Banksy ha cambiato gli approcci al genere, ha dato visibilità al movimento, ma soprattutto è stato colui che ha creato un'era pre e post Banksy, per quanto concerne prevalentemente gli sviluppi economici di questa tipologia di arte.
Molti non sanno però che la Street Art, e molto di quello che si è visto così bene riproposto in una logica di postproduzione da lui, deriva da molti artisti francesi che già a metà degli anni Ottanta hanno sdoganato l'uso dello stencil e hanno iniziato a riprodurre ratti per la città. Primo fra tutti Blek Le Rat, di cui consigliamo la visione.
Dopo la prima fase di conoscenza di Banksy, di cui effettivamente non si può non riconoscere la genialità, si è passati ad una seconda fase, ovvero del Bansky che ricita Banksy e del Banksy che tramite se stesso mette a luce delle dinamiche commerciali e artistiche che ora, più che mai, sottendono l'intero movimento (Exit through the Gift Shop ne è un esempio lampante). Si potrebbe addirittura sostenere che molti artisti hanno cominciato dopo di lui per emulazione, per gioco, perchè vedevano delle dinamiche molto semplici di arricchimento e di produzione di lavori che, nascendo comunque da una cultura visiva pregnante, accoglievano il favore di un pubblico numeroso anche per la facilità di decifrazione di quel linguaggio.
Ma torniamo a Banksy che cita se stesso, o Banksy che mette in luce diversi meccanismi del mondo dell'arte (non più solo del mondo della street art). Era da un po' che non si vedevano dei suoi nuovi lavori, tranne ora che è ritornato alla ribalta con i nuovi progetti nella Grande Mela.
Banksy o il team Banksy mi verrebbe da dire, ha iniziato a lavorare in una scala più amplia, impostando gli ultimi progetti sull'idea di installazione e tramite dinamiche molto simili a quelle della comunicazione pubblicitaria (portata ai massimi livelli). Effettivamente alcuni aspetti di questo nuovo progetto, che va visto in toto e non lavoro per lavoro, risultano molto semplicistici e poco originali, anzi vanno quasi a lavorare sulla banalizzazione dell'intero fenomeno, della serie: io sono Banksy e anche far girare dei peluche in un carro è un'ottima idea.
Qui non si vuole dare una opinione a tutti gli effetti di quello che sta accadendo, ma forse ci si è anche stancati di leggere ovunque articoli molto semplici e scritti da persone che del movimento praticamente non sanno nulla.
L'intero progetto nella grande mela, però, ha degli aspetti effettivamente interessanti: è un progetto che si snoda nelle vie della città, ogni operazione è correlata ad un'altra e soprattutto, cosa che molti non hanno notato, è totalmente focalizzata e volta allo smascheramento dell'effetto che si ha sul fruitore urbano e sul "passeggiatore medio". Uno fra tutti, e forse il più interessante, quello delle persone che si fanno pagare per mostrare il lavoro di Banksy appena effettuato su muro.
Vi lasciamo quindi alla psicosi da Banksy riportandovi alcuni video.

Giada Pellicari

A presto con altre puntante della nuova rubrica "Le Opinioni di Giada"




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