venerdì 23 maggio 2014

L’itinerario artistico di MEMORIE URBANE 2014 - prima parte - di Alessandra Ioalé



Partire da Gaeta e giungere a Latina, arrivando oggi a comprendere sei città del litorale pontino e laziale, sono i chilometri di strada su cui s’intesse un dialogo tra arte urbana, spazi pubblici trascurati o in stato di abbandono, e le costruzioni di un passato storico di grandi e piccoli fasti dimenticati, regalando agli abitanti e al pubblico in generale opere d’arte all’aperto di alto livello.

   
Etnik, MetinPot, Latina, Ph: Arianna_Barone


Queste le grandi conquiste di Memorie Urbane, lo street art festival nato nel 2011 dalla volontà e l’intuito del curatore Davide Rossillo, presidente dell’associazione Turismo Creativo, e arrivato oggi alla sua terza edizione. Come da cosa nasce cosa, da un’idea nascono altre belle idee soprattutto quando ci si confronta direttamente o indirettamente con gli artisti. Ciò è successo al curatore del Festival, che mi racconta la sua esperienza. Dall’idea iniziale “di togliere alcuni dei billboard pubblicitari a Gaeta e realizzarvi degli interventi artistici” il curatore, infatti, in dialogo con gli artisti contattati è andato oltre, e capendone l’esigenza comune di dipingere dei muri, è riuscito a trovare le prime superfici in collaborazione con l’amministrazione comunale. Successivamente, continua a spiegare, “l’idea di creare il Festival, mi è venuta sicuramente dopo aver visto il film di Banksy, intorno al 2011. Non conoscevo Banksy. Comprai il dvd per caso, senza conoscere il personaggio e guardarlo mi ha fatto appassionare a tutta la scena street art.


Millo, Fondi, Ph: Arianna Barone


Se la prima edizione del 2012, realizzata grazie al sostegno di Solko, altra figura cardine dell’organizzazione del Festival, si realizza a Gaeta e vede la partecipazione ufficiale di quattro artisti, Escif, Agostino Iacurci, Sten&Lex e Teresa Orazio, ai quali se ne aggiungono successivamente altri tre extra, Sbagliato, C215 e Alice Pasquini, la seconda edizione del 2013 raddoppia le città in cui intervenire coinvolgendo Terracina, che entra nell’anagrafe artistica del Festival insieme a Gaeta, e si arricchisce di diciassette artisti di fama internazionale, tra nuove personalità straniere come DALeastFaith 47, Hyuro, e italiane come MP5, Hopnn, Moneyless.


Alice Pasquini, Borgo Hermada, Ph: Arianna Barone


Ad oggi i numeri che definiscono l’itinerario artistico dell’edizione attuale 2014, che come spiega il curatore, realizzarla è stato un sogno, e a mio parere sta diventando realtà, si sono ancora una volta raddoppiati rispetto alla passata edizione, con ventidue artisti ufficiali, ai quali se ne andranno ad aggiungere altri nel corso del Festival, i cui interventi sono sparsi in sei città diverse, Gaeta, Terracina, Fondi, Itri, Arce e Latina, nelle quali operano attivamente cinque associazioni culturali, Turismo Creativo, Bucolica, Dilay Records, Lokomotiv e Il Quadrato, a cui è affidata la gestione e l’organizzazione nel proprio territorio del Festival.



Agostino Iacurci, Homus Paleolicus, Arce, Ph: Dante Corsetti


Per non parlare dei tre spazi espositivi, che ospitano mostre e conferenze. La Basement Project Room di Fondi con la bipersonale “Etnik e Millo. Due scuole che si incontrano in strada”, un confronto fra due linguaggi molto diversi, quello più illustrativo in bianco e nero di Millo e quello post graffitista di Etnik, un’evoluzione del lettering piena di colore, il cui comune denominatore è la strada.




La Aus+Gallerie di Latina, un delizioso spazio espositivo ricavato nell’appartamento dei due curatori che ospita la personale di Aloha Oe, artista di cui rimane anonima l’identità e a parlare sono le opere attraverso le quali porta alla ribalta una realtà ipocritamente nascosta, temuta e tenuta ai margini della società ma deliberatamente sfruttata, quella LGBT, dell’omosessualità in tutte le sue forme, la cui ambiguità sessuale è sfacciatamente ritratta senza censure, negando al pubblico alcun tipo di via d’uscita se non quella dell’accettazione lasciando a casa il pregiudizio.




Le esposizioni, visibili fino al 2 giugno, insieme alle conferenze, rappresentano occasioni di approfondimento, di conoscenza e sensibilizzazione verso questi linguaggi espressivi, verso l’arte urbana e il lavoro di alcuni degli artisti che vi operano. Da non perdere infatti è la conferenza “The Future of identity” a cura di Alessia Carlino sulle questioni di tutela, conservazione e valorizzazione degli interventi artistici sul tessuto urbano, domani 24 maggio presso la Pinacoteca Comunale d’arte contemporanea Giovanni da Gaeta, a cui interverranno il Professor Antonio Rava del Politecnico di Torino, Pietro Rivasi fondatore e curatore di Icone Modena Festival, Fijodor Benzo dell’associazione culturale Il Cerchio e Le Gocce di Torino promotore del Picturin Festival, e Christian Omodeo, fondatore de Le Grand Jeue curatore del progetto IlPiano all’interno del più ampio progetto La Tour 13 di Parigi. A tutto questo si aggiungono poi tutti gli incontri all’interno di Radio Bottega, altro sponsor del Festival, che riassumono le settimane di lavoro, facendo il punto della situazione insieme agli artisti partecipanti.



Eime, CON SOLO, Terracina, Ph: Arianna Barone

Alexey Luka, Terracina, Ph: Arianna Barone


Restate connessi perché la prossima settimana pubblicheremo la seconda parte del report con le immagini delle opere fino ad oggi concluse dagli artisti invitati.

Grazie ad  Arianna Barone e Dante Corsetti per le foto.


Copertina: David De La Mano, E1000, Terracina, ph: Arianna Barone 


Report di Alessandra Ioalè


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